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La via dei Tarocchi, un significato di vita



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Mi sono approcciata ai Tarocchi fin da molto piccola, complice una nonna che ne teneva sempre un mazzo in una delle tasche del grembiule.
Parliamo di gente semplice, mia nonna è nata allo scoppio della Grande Guerra, e subì le conseguenze di un momento tanto duro, in cui perse il padre e tanti uomini nella sua famiglia perirono combattendo.
Forse proprio per questo, per la madre di mia nonna e le sue amiche e sorelle, lasciate vedove (chi per un periodo chi per sempre) la lettura dei tarocchi divenne una compagna insostituibile per rincorrere un ipotetico futuro, porre domande al destino.
Pare che la mia bisnonna fosse così brava nella lettura, che facessero la fila per andare da lei, magari compensandola semplicemente con un po’ di cibo, per avere risposte a incessanti, dolorose domande.
Tornerà? Mi pensa? Avremo dei figli al suo ritorno?
La mia bisnonna, donna forte anche se fisicamente minuta, e certamente colpita dolorosamente dalla vita, apriva il suo mazzo, parlava, consigliava, sorreggeva.
Credo che le sue letture, fatte a lume di candela, abbiano aiutato tante donne e anche qualche uomo, a individuare spiragli di speranza in momenti estremamente duri, dove anche le persone più coraggiose potevano vacillare e arrendersi.
I tarocchi, letti dalla persona giusta, sollevano dalla bruttezza e dalla solitudine, ci indicano vie nuove, anche se a volte potrebbero sembrare di volerci allontanare da cosa vogliamo realmente.
Se lo fanno, lo fanno a ragion veduta.
Scavano in noi, e ci trasmettono verità e forza che non sapevamo di avere.
Da piccola guardavo mia nonna fare i tarocchi, e quando lei non se ne accorgeva, perché lasciava il suo mazzo vicino al camino, prima lo osservavo intensamente e poi facendomi coraggio lo prendevo, attenta a non perdere una carta, colma di autentica venerazione.
Giocavo con quelle carte inizialmente, che nel tempo hanno iniziato a parlare con me e per me; la notte prima di dormire dialogavo con le carte, come se fossero vive.
Poi ho scoperto, complice anche la lettura di un grande drammaturgo come Alejandro Jodorowsky che di tarocchi ha parlato molto (della loro forza immaginifica e potente), che i tarocchi sono realmente vivi: non sono semplici “carte” da interpretare in modo statico e distaccato.
Nelle mie letture di tarocchi, che siano per me o per altri, percepisco la loro “vita” e interrogandole mi metto in condizioni di ascoltarle: esse sono vive e ci parlano, entrando in simbiosi con chi ha posto loro una domanda.
Ecco perché nelle mie interpretazioni sono assolutamente avvolta dalla stesa delle carte, avvinta e sospesa perché il mio compito è trasmettere la vita, i consigli che i tarocchi a loro volta mi trasmettono.
Ancora dopo tanti anni, mi accompagnano come reali compagni di esistenza e so che necessitano di un ascolto aperto e sincero.
Con il mio lavoro voglio dare loro voce, e aiutare chi si trova ad affrontare, dubbi, dolori, incertezze, fallimenti, a capire come interpretare al meglio il presente e trovare maggior fortuna nel futuro, soprattutto nell’amore e tutto ciò che riguarda lo stato esistenziale.
Se lo ha fatto la mia bisnonna nel mezzo della guerra (e mia nonna dopo di lei), in un periodo tanto difficile, perché non farlo io? Perché non aiutare tanti altri a trovare nuove strade, nuove possibilità, nuove speranze?
Questo è ciò che mi riprometto di fare e ringrazio chi si rivolge a me con fiducia, instaurando rapporti di grande intensità.
Non tradirò mai tale fiducia, affermando sempre la motivazione che mi ha mosso verso di loro fin da bambina:
I tarocchi ci parlano, ascoltiamoli


Data Pubblicazione: 20-11-2022

Scritto da: Ecate 482